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giovedì 24 aprile 2014

Suicidio Morbosità Rispetto e Riservatezza. Quali valori?

Suicidio  morbosità  e  riservatezza


Sabato scorso hanno trovato nei locali della mia azienda un collega impiccato.
Questa notizia è stata diramata dal nostro AD via email senza fornire dettagli. La circostanza dell'impiccagione è solo il frutto delle voci  che circolano. 
La vicenda ha suscitato in me interesse, eppure sembra che nessuno ne voglia parlare apertamente. Sono stato anche accusato da una collega di essere  morboso, senza contare che la su citata lettera dell'AD terminava con un invito alla discrezione così formulato:
" Vi chiedo, per ovvi motivi, di riservare a questo drammatico eventio tutta la discrezione che merita, la nostra sensibilità dovrà aiutare tutti quelli che piangeranno il collega a non sentirsi soli e a sapere che [NOME DELLA MIA AZIENDA]  è prima di tutto una comunità di persone con forti valori"
Un collega si è ucciso.
E nessuno ne parla.  
Perché lo ha fatto?
Perché lo ha fatto qua?
Magari potrebbe essere stata anche la mia indifferenza - verso i miei colleghi  - ad alimentare  il disagio di questa persona.
Perché non ne parliamo apertamente ed invece sussurriamo come se fosse sbagliato affrontare questo evento?
Si tratta forse di vigliaccaggine?
Questo significa essere discreti? 
E' questo il modo di rispettare e piangere il collega?
Che comunità è questa, caro AD?
Quali sono i forti valori cui tu ti riferisci?

Sbaglio a pormi tutte queste domande? Sono morboso?
Questa volta vorrei veramente che qualcuno, leggendo questo post, esprimesse la propria opinione a riguardo. Perché mi sento un poco..... Boh!

2 commenti:

  1. Non non sei morboso. Hai ragione.
    Ho pagato a caro prezzo, il tentativo di evitare che questo genere di atteggiamenti si radicasse nella nostra quotidianita`. Anche nella mia azienda nel 2011 e` successa la stessa cosa. Nella sede olandese si e` impiccato in ufficio un collega mettendosi al collo un cartello con la copia della valutazione annuale del suo lavoro. Valutazione falsa, ingiuriosa, offensiva e totalmente irreale in merito alle sue competenze e al suo apporto lavorativo. Era, come tantissimi, vittima di mobbing, indifferenza e paura. Si`, paura di perdere il proprio posto e non poter trovare assolutamente nulla all`esterno. E non parlo solo dell`Italia, ahimé ma dell`Europa intera.
    Non sei morboso, bisogna gridare, urlare e cessare che l`indifferenza e la cosiddetta discrezione uccidano dolorosamente e silenziosamente le persone. Ma ci vuole molto coraggio. E liberta`. per combattere le guerre non bisogna alcun vincolo, alcun affetto, bisogna essere eroi solitari per non essere vulnerabili ai ricatti morali e alle vendette trasversali. Io sto pagando. Ho urlato, ho alzato la voce, non ho voluto adattarmi ai giochi e mi ritrovo a 45 anni a dover ricominciare da sola tutto da capo completamente sradicata. Mi hanno piegato, forse non mi hanno ancora spezzato, ma sono stanca, adesso non riesco piu` a difendere i colleghi, a partecipare empaticamente alle loro vicissitudini aziendali, cerco di espormi il meno possibile, mantengo un basso profilo, insomma mi hanno trasformato in una vigliacca. I miei si rivolteranno nella tomba. Ma tutti mi dicono che va bene cosi`, che sono fortunata. ho un lavoro. E sai qual`e` il problema? Purtroppo hanno ragione.

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    Risposte
    1. La speranza è che, oltre ad essere tristemente consci del cinismo imperante, riusciremo - nella malaugurata ipotesi dovesse rendersi necessario, - con il nostro comportamento ad infrangere questa agghiacciante indifferenza.
      Bel commento. Grazie

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