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lunedì 26 maggio 2014

LETTERA ALLA CARA ITALIA

Cara Italia

Ciao, ti ricordi di me? Sono uno dei tuoi numerosissimi figli ed  è tanto tempo che non mi faccio sentire, anzi diciamo che non mi sono mai fatto sentire, ma stavolta lo faccio perché sono molto arrabiato. 
E' una rabbia che nasce dalla delusione, dato che  da un lato  ci hai educato ad avere grandi idelai, mentre la tua linea di condotta si dimostra improntata alla prudenza più stagnante quando non ad un realismo opportunista e.... Meschino.
Non sono così cieco da ignorare i tuoi pregi, cara italia: sei creativa sei adattabile sai essere fondamentalmente tollerante e persino generosa. Però in questi ultimi anni hai dimpostrato di saper  asservire la creatività  ad un unico scopo, quello  di adattarsi, soffocando qualsiasi slancio ideale e qualunque aspirazione a migliorarsi. 
Vigliacca. Opportunista. Vile.
Disonesta.
Sì, anche disonesta, perché mentre da un lato proponi dei valori alti, dall'altro li disattendi costantemente,  in perfetta buona fede, una specie di  ipocrita a tua insaputa.
E, per finire,  sei anche crudele: perché, mentre ad alcuni  instilli  nobili aspirazioni, mentre gli altri,  la maggiornanza di loro, li appiattisci al più meschino opportunismo insegnando loro il valore della furbizia piuttosto che quello dell'integrità e dell'onestà.

Sì, va bene. Ora ti metti anche a piangere. 
Adesso sarei io il cattivo?
E perché sarebbe colpa mia? Perché sono un presuntuoso arriogante? Perché nonostante non sia diverso dai miei fratelli  mi reputo superiore  a loro e li tratto con sufficienza?
Questa è un'accusa grave. Però in effetti............
Tu mi hai dato una visione e mi hai dato un ideale. Però a questo grande regalo - perché di questo si tratta - corrisponde una grande responsabilità: quello di  saperlo usare  con modestia, pazienza ed abnegazione.
Gridare ed accusare serve a poco. Ostentare superiorità aliena simpatie ed alimenta il risentimento. Lamentarsi senza fare nulla mi rende come gli altri, quindi alla fin fine sono anche io uguale a tutti loro: 
Vedi? dico 'LORO': infatti mi risulta difficile perlare di 'NOI',  perché (non devo dimenticarmelo mai)  come tutti i miei concittadini, sono un individualista con uno scarso senso di appartenenza alla comunità ( che tu rappresenti ) e di cui faccio parte
Cara Italia, ora capisco il tuio dramma. La tua difficoltà. Sesanta milioni di cittadini e nessuno che pensi a te troppo impegnati a sopraffarsi l'un l'altro  quando non a disprezzarsi. 
Parafrasando una frase di Kennedy, invece di insultarti sarebbe ora di capire cosa possiamo fare  per migliorarti.  E, magari farlo.
Sentirsi superiori non serve. Gridare ed insultare ancora meno.

Scusami. Ho capito la lezione.
Credo in te, lo dico sinceramente. E sono convinto che alla fine le migliori aspirazioni diverrando realtà. E se quand'anche  non si realizzassero è solo perché non è ancora la fine.  
          
 
      

martedì 20 maggio 2014

I prezzolati la lupara bianca e perchè voto grillo

La lupara bianca e il pennivendolo.

A leggere certi giornali sembra sia successa una cosa esecrabile: Grillo, promoter del Movimento Cinque Stelle,  avrebbe auspicato per Renzi la lupara bianca.
Un esempio è l'Huffington Post di Lucia Annunziata che ieri  tuonava: "Grillo ha passato il segno, contro renzi EVOCA la lupara bianca".
La Repubblica: "Grillo perderà e per lui sarà lupara bianca" Stamattina il TG   de la 7 parlava de  "La lupara bianca di Grillo".
In effetti cosa deve pensare il lettore e l'ascoltatore distratto? In conseguenza di questo bombardamento a senso unico penserà quello che i giornalisti prezzolati e pennivendoli vogliono che si pensi: che Grillo è un violento. Che Grillo è un Fascista - aggettivo che il PD continua senza vergogna ad evocare come spauracchio. Ma è possibile che l'ascoltatore distratto non si insospettisca da questio berciare a senso unico? E, soprattutto all'ascoltatore distrato qualcuno ha dato modo di leggere l'intervento integrale con cui Grillo fa questo  terribile riferimento? Bene, lo faccio io:  ecco riportato il testo:

Lupara bianca è una locuzione di origine giornalistica per indicare un omicidio di mafia operato in maniera tale che non resti alcuna traccia del corpo dell'assassinato. (da Wikipedia)

Prevenire è meglio che curare. La lupara bianca attende Renzie che in fondo è uno smargiasso, un fanfarone, quello che si vede quando apre bocca, ma va avvertito, è un essere umano anche lui. Il Sistema assume i suoi uomini a progetto, se ci riescono, bene, altrimenti vengono fatti scomparire nel nulla. Come per la mafia. Lupara bianca. Renzie è stato assunto a progetto per vincere le elezioni europee che perderà. Chi si ricorda di Enrico Letta, il cocco di Napolitano, che spopolava sulle prime pagine dei giornali e nei programmi televisivi? Oggi non lo intervistano neppure più Giletti e la Gruber... E' sparito dal mattino alla sera. Solo qualche foto di spalle con il figlio per strada in stile viale del tramonto. E Rigor Montis, il nuovo De Gasperi? E' finito in Sciolta Civica e persino alla Bocconi il custode non lo saluta più e gli studenti fanno finta di non riconoscerlo. Gente che ha fallito e, come avviene per i mafiosi, chi fallisce viene punito. Lupara bianca. Il 26 di maggio, dopo le elezioni perse, partirà la caccia a Renzie. I dati economici peggioreranno di botto, già la discesa è iniziata... L'Italicum sarà abbandonato come un ferrovecchio insieme alla riforma del Senato. La colpa sarà solo sua, di Renzie. Le maestre non lo faranno più entrare nelle scuole. Cazzullo accamperà degli impegni per non intervistarlo. Dovranno inventarsi un nuovo premier zombie per evitare le elezioni anticipate, dopo Rigor Montis, Capitan Findus e Renzie sarà il turno forse di Alfano in un governo di unità nazionale (dettato come sempre dall'emergenza) di cui Berlusconi deterrà la golden share. Il Governo delle Laide Intese. La prima riforma, improrogabile, sarà quella della Giustizia. Renzie questo lo sa e deve prepararsi una via di fuga per non scomparire nell'oblio di Rignano sull'Arno di cui, impegnandosi, potrebbe diventare consigliere e persino assessore. Alcune possibilità: chiedere a Berlusconi di sostituire nella prossima stagione la De Filippi; fare un provino come venditore di aspirapolvere Folletto; chiedere a Prandelli di accompagnarlo come motivatore ai mondiali in Brasile; proporsi come testimonial per una società di biciclette e, ultima risorsa, stalliere o bibliotecario ad Arcore dopo la dipartita per diversi motivi di Mangano e Dell'Utri. L'importante è rimanere a galla. Comparire per non scomparire. Chi fallisce il progetto paga con la lupara bianca. Renzie stai all'occhio, anzi stai sereno.

Dove sta la minaccia? Solo perché avvisa Renzi che - dovesse falire - rischia di scomparire come è avvenuto per  Letta e Monti? Ma stiamo scherzando?. E la cosa paradossale  è che la scomparsa del suo immediato predecessore è avvenuta proprio per opera sua, di Renzi; se una lupara bianca c'è stata contro Letta, è stato Renzi a premere il grilletto. 
La lupara bianca è un simbolo, dunque, un modo per sintetizzare il  destino  toccato a coloro che negli ultimi due anni hanno tentato con la complicità di Napolitano di governare senza cambiare uomini  politiche o cultura politica  
Di fronte a tanta colpevole approssimazione;
Di fronte a tanto servilismo interessato da parte dei giornalisti di area PD
Di fronte questa stuchevole evocazione di valori che quotidianamente vengono sconfessati (nell'assuefazione generale)
Di fronte a questo nuovo evidente episodio di distosione, della verità da parte di chi si professa detentore della verità.
Di fronte a queste cose io mi indigno. Mi arrabbio. Ma cerco di rimanere  freddo; e, freddamente ribadisco la mia intenzione di votare Movimento 5 Stelle. Non saranno perfetti, hanno molte pecche, tra cui una certa intransigenza. Ma  di fronte al fattuale calpestamento di ogni senso dell'etica e della morale, EVOCO INTRANSIGENZA. Basta adattarsi.    

venerdì 16 maggio 2014

Quando gli italiano danno il meglio



Ho sempre trovato il logo dell'EXPO 2015 brutto.
Un'accozzaglia poco leggibile di colori confusi risultato della sovrapposizione tra il numero 2015 (in giallo) e la parola expo. 

Logo a parte, parlando dell'esposizione, sono convinto che alla fine  si farà e che  nonostante le mazzette ed i ritardi si riuscirà anche a presentare qualcosa di accettabile da mostrare  al mondo. In fondo - è la convinzione di molti - Noi italiani siamo fatti così: diamo il meglio in condizioni disperate.
Tuttavia, questo atteggiamento è pericoloso perché alla fine alimenta la convinzione che - nonostante la disonestà, l'incompetenza e le inefficienze  -  riusciamo sempre a cavarcela; si tratta di una sorta di presunzione  assolutoria che fa passare in secondo piano quegli stessi difetti di cui tanto ci lamentiamo. Alla fine  inefficienze ed ingiustizie saranno obliate, ricoperte da un tripudio tronfio  e drogati da un autocompiacimento privo di sostanza non cambieremo mai.
 

mercoledì 14 maggio 2014

IL BICCHIERE E':




MEZZO VUOTO
Il sindaco Marino si è permesso di spendere 8.000.000 (OTTO MILIONI) di Euro per la canonizzazione di Papa Giovanni XXIII e Giampaolo Due. 
MEZZO PIENO
Frigerio (CL)  - intercettato per le tangenti dell'Expo afferma: "Non c'è protezione in Vaticano perché là il papa nuovo se ne strafrega del mondo Italiano."

martedì 13 maggio 2014

Le vittime ed i carnefici

ROTTAMI


Qua non è più questione di avere un governo diverso. 
Il punto è che bisogna ROTTAMARE non una classe politica, nè una classe dirigente. Bisogna rottamare una CULTURA.  Il malcostume, infatti,  non si può ricondurre ad una pratica imposta dai pochi  ai più. Troppo comodo. Il malcostume è riconducibile:
  1. alla classe dirigente, che, per la posizzione che occupa  fa emergere l'immoralità;
  2. a tutto quel sottobosco di personaggi che all'ombra di queila classe dirigente    ha prosperato;
  3. a tutti quei cittadini che con la propria superficialità ed ignavia hanno tollerato e tollerano tutto questo, salvo poi proclamarsi vittime, quando, invece è la mananza di senso cicivo ad averli trasformati in carnefici di loro stessi.
E' questa cultura sbaglata, comune a tutti i cittadini? La speranza è che non lo sia. Certamente chi si ostina a sostenere i partiti tradizionali - in buona o cattiva fede - continua di fatto a sostenere anche  la cultura che li ha prodotti e, a mio avviso sbaglia alla grande:  le persone che di questa classe dirigente fanno parte non possono cambiare e tutto quello che produrranno essendo macchiato da questo peccato originale non farà altro che perpetuare la loro mentalità.

La mia sparanza è che il movimento cinque stelle raccolga le istanze di coloro che desiderino cambiare la coscienza della gente, il modo di partecipare alla vita del paese e del suo sistema (ancora) democratico. Sarò ottimista, ma in ogni caso le persone che si raccolgono attorno a questo progetto sono nuove e non ancora compromesse. Non sono però così idealista da pensare che riusciranno tutti a mantenersi aderenti ai principi che propugnano.
No.
Ma almeno sono nuovi
E sono espressione e veicolo di valori, idee e principi, magari non tutti condivisibili, ma di certo DIVERSI, da quelli che hanno dominato l'italia ed il mondo in questi ultimi trent'anni.

Vale la pena di tentare e sperare. E rottamare. Sul serio.