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mercoledì 30 luglio 2014

I N T R I G H I !

La nuovissima Soap di 'indignarsi non basta'

Episodio 5 : Il Rottamatore


Sei e mezza di mattina di un Luglio piovoso.
Un sorriso biondo con un paio di ballerine rosse si aggira tra le macchine arrugginite di uno sfascio. Il sorriso segue un tortello in giacca azzurro elettrico e camicia bianca spalancata sul petto, affiancato a sua volta da una nuvola vacua di taffetà e un cipiglio imbronciato incorniciato da un cespuglio di capelli corvini (tinti).
"Matteo perché ci troviamo qui?" Domanda Sorriso.
"MariaElena, ho mai fatto qualcosa che tu possa ritenere sbagliato?" Risponde Tortello senza dare alcuna risposta alla domanda.
"Naturalmente no." Risponde per lei Vacuo taffetà.
Sorriso sorride senza dire niente mentre Cipiglio  rimane in silenzio.  
Per amore della verità bisogna ammettere come MariaElena non avesse tutti i torti ad esprimere perplessità: vi è una certa incongruenza tra la levità dei quattro personaggi e le pozzanghere di acqua oleosa sul terreno, la puzza acre del metallo in disfacimento  i colori sopraffatti dalla ruggine ed il cielo plumbeo.
"Ma non sarebbe stato meglio incontrarci in Senato, Matteo? Oltre tutto non ci capisco più niente. Cosa sta succedendo?"
"MariaElena tu non devi capire, devi solo sorridere."
"Certo Matteo" risponde pronta  Sorriso, sforzandosi di sorridere ancora di più.
"Ora cerco di spiegarti: noi, anzi io,  per bocca di Chiti, ho fatto un'offerta a Nichi affinché ritirasse tutti gli emendamenti che bloccano il radioso cammino della mia riforma..."
Al pronunciare del nome del leader di Sel il taffetà di Ivan viene percorso da un fremito di disgusto.
"Gli ho detto - prosegue il tortello - Voi ritirate gli emendamenti, così ce ne andiamo tutti in ferie e noi in cambio votiamo la riforma a settembre invece che l'otto agosto."
"Giusto!"
"Giusto!"
Esclamano ad una sol voce Sorriso e Vacuità mentre Cipiglio mantiene il suo imbronciato silenzio.
"E loro sai cosa hanno risposto? Hanno risposto di no! E sapete perché? Perché pretendono di discuterli i loro emendamenti. Pretendono di mettere in discussione la mia riforma!"
"No!"
"No!"
"Adesso dirò una parolaccia.... Ne fanno una questione di.... Preparatevi... Principio!"
"Oh!"
"Oh!"
"Hisssssss" Sibila Cipiglio, insofferente di fronte a tanta volgarità.
"In realtà stanno facendo un gioco pericolosissimo....."
Puntualizza Tortello
"Quale Matteo?"
"Vogliono far credere di agire in nome di un ideale. E non c'è nulla di più pericoloso degli ideali e delle persone che agiscono in loro nome!"
"Eh?"
"Uh?" Chiedono perplessi Sorriso e Vacuità: non ci capiscono molto, ma quanto suona intelligente Matteo quando fa discorsi complicati.
Neanche Cipiglio capisce niente ma continua a nascondersi dietro la sua aria di computa severità.         
"Ma io so come distruggerli. Ho imparato dal migliore, dal più grande maestro di tutti i tempi."
"Chi?"
"Chi?"
"Da Silvio, ovviamente! Quando qualcuno prova a manifestare un'ideale io lo faccio precipitare a terra, accusandolo di agire in nome di sentimenti più bassi; perché il popolino ignorante, capisce di più cose come avidità, invidia, egoismo, avarizia, pigrizia, piuttosto che - il tono divenne sprezzante - Ideali"
"Oooh!"
"Oooh!"
"Quindi cosa ho detto? Ho detto che Nichi ed i suoi accoliti agiscono così solo per mantenersi attaccati alle poltrone del senato; il che è una cosa che capiscono tutti e in cui tutti si possono ritrovare." Dice Matteo compiaciuto.
"Rottamare gli ideali, Immiserirli. Questa è la tattica! Grazie Silvio! Avrò modo di esprimere la mia gratitudine. Analogamente chi ci critica deve essere qualificato come uno iettatore, un   'gufo' o un professorone, o uno scansafatiche che non vuole cambiare nulla. Perché si tratta di categorie cui, secondo i luoghi comuni più beceri, è istintivo per il popolo addossare le colpe di tutti i loro problemi."
"Ma cosa devo fare io Matteo?" Chiede MariaElena per ricondurre il discorso a un terreno a lei più comprensibile.
"Il tuo lavoro: continuare a sorridere. Ed ora..."
Batte un paio di volte le mani grassocce. 
"Ora via! Via! che ho da fare."
All'ordine del Rapido Leader Sorriso e Vacuità si dissolvono in una nuvoletta rosa alla lavanda.
Ma Cipiglio rimane, immobile.
Tortello guarda la Regina di Picche con un'aria tra lo stupito - non è abituato a vedere i propri ordini non rispettati  - e l'incuriosito.
E sotto il suo sguardo si produce un prodigio che ha dello straordinario: Cipiglio si scioglie  e diventa Costernazione.  
"Ma perché tutti mi considerano antipatica?" miagola Costernazione con voce lamentosa.
Gli occhi di Tortello si spalancano: il fatto che anche l'algida  Mater Dolorosa della politica italiana possa provare sentimenti qualsivoglia intenerìsce il giovin signore.
"Non ne ho idea e francamente non mi interessa, Laura, ma un consiglio posso dartelo. Fai una commissione di esperti ed incaricala di curare la tua immagine. Sei il Presidente della Camera dei Deputati, no? Puoi farlo tutto a sue spese."  
"Hisssssssssss" Sibila inviperita trasformandosi nuovamente in Cipiglio.
"Non sono il Presidente della Camera dei deputati! Sono la Presidenta (DONNA) della camera dei deputati e delle deputatesse (FEMMINE). La lotta alle discriminazioni di genere è la mia missione, la cosa più importante di tutte."
"Ecco, brava, continua a fare questo, che al resto ci penso io. Ed ora Sciò!. Via!"
E Laura Cipiglio  finalmente si dissolve in una nuvole bituminosa.

Matteo rimane solo nello sfascio in mezzo ai rottami arrugginiti. Si guarda intorno con fare circospetto ed con un tono meno imperioso del solito dice:
"Ci sei?"
A chi si stava rivolgendo?

Continua

       

lunedì 28 luglio 2014

I N T R I G H I !

La nuovissima Soap di 'indignarsi non basta'

Episodio 4 : Grand Jetè

"Prego Ministra, da questa parte"
MartiaElena è in visita dal suo mentore, il Divin Matteo, ma non lo trova nel solito studio di Palazzo Chigi; un Valletto con addosso la livrea della casata dei Renzi la intercetta e la guida attraverso corridoi mai visitati prima.
"Come mai Matteo si è trasferito in un'ala così poco frequentata?" Chiede con un sorriso al paggetto.
"Il Leader si sta allenando. Da questa parte, prego." Si fermano davanti ad una porticina di legno dalla quale filtrano le note stonate di un pianoforte che fanno da sottofondo ad una voce severa. Al discreto bussare del paggio la nenia si interrompe ed emerge affannato l'invito ad entrare.
Il paggio apre la porta; un'onda di luce travolge la bella MariaElena che si trova in una stanza enorme; il pavimento è  coperto da un parquet lucidissimo; lungo tre pareti, ricoperte da specchi, si tende un corrimano in legno, mente la quarta è occupata da enormi finestroni che si affacciano sul cielo azzurro della capitale. 
Seduto dietro ad un pianoforte verticale, Ivan Scalfarotto lancia uno sguardo di disapprovazione alla gioconda MariaElena; in mezzo alla stanza una figura sembra assorbire ogni fotone di luce; è lei: la Mater Lacrimarum della politica italiana; la regina di picche, la signorina Rottenmayer della Camera dei deputati. In calzamaglia nera, con i capelli neri ad incorniciare il viso imbronciato, le ciglia  imbronciate e nere e le labbra esangui ed imbronciate,  quasi l'antitesi di quelle di MariaElena; impettita come se avesse una scopa.... Vabbé... Come una scopa, si erge lei, Laura, la Presidenta (donna)  della Camera dei Deputati e delle Deputatesse (femmine). Con voce severa da apocalisse pronuncia poche essenziali parole:
"Ministra.... Matteo... Si sta... Allenando...."
Un salsicciotto nero sudato è appoggiato al corrimano: con uno sforzo MariaElena riconosce l'infaticabile Leader, fasciato anch'egli in una calzamaglia nera;  il sorriso della Ministra per le riforme ha un impercettibile cedimento; ma nulla di preoccupante: niente di più di un fremito.
"Non sapevo la ci fosse una sala da ballo a Palazzo Chigi."
"L'ho fatta installare io su richiesta di Matteo." Risponde piccato l'Ivan. 
"Sì ma..."
"Hovvìa, MariaElena."Risponde affannata la salsiccia."  l'Ivan ha detto che per buttare giù la pancia nulla l'è meglio di un poho di danza classica. E Laura si è offerta per insegnarmi alcuni passi base...."  
Ivan lo interrompe.
"A Matteo non lo si poteva guardare durante lo streaming con il movimento cinque stelle." Al nominare il Movimento, le labbra di Donna Laura Rottenmayer si schiudono lasciando fuoriuscire  un sibilo.  "Sembrava un prosciutto con le gambe - procede Ivan -  quella pancetta non è telegenica e bisogna buttarla giù. Con la mia intraprendenza e due paroline del mio Rapido leader... Et voilà! Ecco, approntata a tempo di record una sala da ballo."
"E la che non si dica che il Renzi non fa le cose." Disse la salsiccia con immutato affanno.
"Matteo è proprio per questo che sono venuta" Interloquisce MariaElena.
"Un attimo Ministra." Disse con tono supponente, la Presidenta (donna) della Camera dei deputati e delle deputatesse (femmine). "Matteo deve finire l'esercizio..."
Cominciò a battere le mani... Anche le unghie erano laccate di nero. 
"Un! Deux! Trois! Bras en bàs! Pliè! Retirè en avant! Pirouette...."
E  la salsiccia esegue la piroetta ma invece che in verticale, la fa in orizzontale rotolando sul parquet  fino ai piedi della MariaElena Ridens.
"Bravò, Bravò"
Appllaude entusiasta Ivan mentre lo sguardo di Laura vira dall'incavolato ad una nuova sfumatura di incavolato.
"Hovvia cosa c'è MarieElena. Come mai non sei al senato ad insultare il Movimento cinque stelle?" Segue un nuovo sibilo di  Donna Laura.
"Matteo c'é un problema"
"Nella prima puntata di questa soap ti dissi che la parola 'problema' va sostituita con parola 'soluzioni'!"
"Tut tut" Rimarca con disapprovazione Ivan.
"Matteo, conosci un giornalista di nome Polito?"
"Ma cero mio grande amico, Scrive su una testata amica chiamata.."
"Corriere della Sera, Matteo. Oggi Polito se ne è uscito   con un articolo intitolato 'Crescono solo le promesse'."
I quattro occhi, i due di Ivan e i due (imbronciati) della Presidentessa (donna) della Camera dei deputati e delle deputatesse (femmine), si dilatano.
"Sembra che costui abbia la faccia tosta di criticare la frase da te pronunciata:  'che la crescita sia 0,4 o 0,8 o 1,5% non cambia niente dal punto di vista della vita quotidiana delle persone' "
"O bella! Anche Silvio diceva che la crisi non c'era perché i ristoranti erano pieni. Non posso forse dirlo anche io?"
"Insomma Matteo qua si afferma che di tutte le promesse fatte non hai mantenuto niente. E questo viene scritto da un giornalista amico su un giornale amico."
La salsiccia si rialza; prende il giornale dalle mani della MariaElena Ridens e si mette a leggere l'articolo incriminato. Laura - Mater dolorosa - sta alle sue spalle intenta anche lei nella lettura. 
Matteo resta immobile.
Ivan resta immobile
MariaElena resta immobile e sorridente.
La presidenta, Laura Rottenmayer, rimane immobile, incipigliata ed incavolata.
Matteo abbassa il giornale. Lentamente.
Si mette in posizione eretta.
Comincia ad alzarsi sulle punte. Le scarpine da ballo, rinforzate con putrelle di acciaio speciale forgiato all'Ilva di Taranto, cigolano sotto il peso.
Port de Bras: le braccia si alzano con grazia, e....
Pirouette!
"Non importa se con le riforme sforiamo la data dell'8 Agosto" Matteo gira sulla punta su se stesso su una gamba sola; le braccia alzate svelano due ascelle cespugliose.
Fouettés en tournant!
"Trattiamo con le opposizioni!"
Pirouette!
"Modifichiamo la legge elettorale!" 
Promette e piroetta si contraddice e piroetta; sembra una trottola; la bocca di Laura si apre atteggiandosi a  severa sorpresa.
"Facciamo la legge sulle unioni civili!"
Ivan applaude istericamente: Matteo si accartoccia su se stesso.... si tende e....
GRAND JETE' Spicca il salto, apre le gambucce.....
.......
E con un rumore da tricheco spiaggiato si spappardella sul lucido parquet. 

giovedì 24 luglio 2014

I N T R I G H I !

La nuovissima Soap di 'indignarsi non basta'

Episodio 3: il patto segreto


"La riforma oh va fatta prima della pausa estiva!"
"Si Matteo" Annuì vigorosamente MariaElena.
"Prima della pausa estiva, prima della pausa estiva, prima della pausa estiva!"
La voce di Matteo sale di una ottava mentre con il mocassino batte il piede per terra.
"Si Matteo ..."
"Cosa si è messo in testa il Presidente del Senato con le votazioni a scrutinio segreto? Vuole sabotarmi?"
"I regolamenti, parla di regolamenti....." Balbetta MariaElena.
"Oh bella, i regolamenti?"
"Ma sì Matteo dice che ci sono dei regolamenti da rispettare e cose così.... Blah, blah, blah. Ma ono tutte bugie! Allucinazioni!"
"Ma io rottamo lui, i regolamenti ed il Senato. Dobbiamo cambiare dobbiamo fare in fretta ce lo hanno chiesto 11 milioni di Italiani, la maggioranza......'
'Ma 11 milioni non sono la maggioranza....'
Esclama una voce blesa proveniente da dietro MariaElena.
"Non  sono neanche la maggioranza degli aventi diritto al voto.... Neanche di quelli che hanno votato in realtà..."
"Oh chillé costui che sta parlando?" Chiede Matteo con tono minaccioso.
"Ma l'è nulla Matteo l'é nulla..... - Risponde MariaElena con un risolino nervoso (ma lasciando immutato il suo noto sorriso)- si tratta di......"
Da dietro le spalle della Ministra si materializza  un tipetto dalla testa schiacciata come se un ferro da stiro le si fosse schiantato sulla cervice; una barbetta nera curatissima incornicia due labbra così carnosa da far invidia alla Parietti.
'Ivan Scalfarotto per servirla, eccellente'
"Shhh! Stai buonino, stai buonino!" Sibila MariaElena, ma L'ometto si precipita di fronte a Matteo ed afferratagli la mano gliela bacia.
".... Ma chi è questo ......" Non sapremo mai l'epiteto che Matteo intende rivolgere al nuovo venuto perché viene interrotto da un fiume di parole.
"Sono il famoso Ivan Scalfarotto quello che propose al governo Letta di inviare Paola Concia alle olimpiadi invernali di Sochi per dimostrare a Putin l'impegno  dell'Italia a favore  dei  diritti per i gay"
Matteo lo guarda come fosse un demente.
"Ma di quali diritti dei gay stai cianciando?'
Le labbra di Ivan si distendono in  un sorriso impossibilmente ampio, da orecchio a orecchio, a confronto del quale la boccuccia di MariaElena sembra il deretano di un pollo.
"Desidera qualcosa? Caffè, tè, me?"
"MariaElena toglimi questo idiota dai piedi... No aspetta, gli idioti sono sempre utili. Tu, coso, recati dal vecchio Giorgio per dirgli che se vuole le riforme deve sistemarmi il presidente del senato.'
"Certo Matteo, subito Matteo. Chi é il vecchio Giorgio?"
"Il pREsidente, imbecille. Napo, Napolitano, come lo vuoi chiamare. Sparisci."
"Certo Matteo, sempre a disposizione Matteo..."
E con una nuvoletta rosa al profumo di lavanda il geniale difensore dei diritti gay scompare.
Matteo tira fuori dal panciotto della giacchetta il suo smartphone borbottando tra sè:
"Oggi non ho ancora twittato nulla. Devo inventarmi qualcosa da twittare... I miei elettori se lo aspettano. Vediamo...... #pierograssostaisereno? Beh? No... Mi sembra abusato....MariaElena, Cosa c'è?'
La Ministra per le riforme  è rimasta immobile d fronte a lui, stesso immutato sorriso ed capelli perfettamente biondi; solo un impercettibile movimento della palpebra destra  tradisce disagio.
'Matteo.....'
"Cosa c'è? Cosa c'è? Sto facendo cose importanti, non vedi?"
"Cosa sarà della riforma?.... Della mia riforma Boschi?"
"Tua? ma se te l'abbiamo dettata Silvio ed io....Ma cosa fai ora...?"
Gli occhi di MariaElena diventano liquidi (ma il sorriso era sempre là) intenerendo Matteo .
"Oh grulla, tranquillina, ma c'è  Matteo  che pensa a tutto.'
"Ma con tutti questi emendamenti..... Se poi a settembre Anghela ci obbliga ad una manovra di bilancio? Gli italiani non ci voteranno più."
"Non essere ridicola gli italiani hanno votato per venti anni berlusconi continueranno a votare per me. D'altra parte Silvio ed io siamo praticamente uguali. Io sono solo più giovane e più spregiudicato mentre lui è vecchio e pregiudicato."
'Ma i grillini....'
'Li spazziamo via! Ieri Graziano è andato da Carlo e gli ha detto chiaro e tondo che se i suoi giornali non distruggono Grillo si può scordare che gli salvo le sue aziende decotte.'
"...gli emendamenti....." Squittìsce MariaElena.
"Agli emendamenti ci pensa Giorgio;  ieri ha addomesticato la stampa parlamentare mentre oggi addomesticherà quel 'Grassone di Piero' ." Scoppia a ridere compiaciuto della propria battuta, accompagnato dalla risatina forzata di MariaElena, che non capisce il gioco di parole.
"E poi basta minacciarli di non farli andare in ferie, vedi come si sbrigano; stiamo parlando dei Senatori mica di persone abituate a lavorare." 
L'occhio ballerino della bionda ministra  si rilassa.
"Adesso tu indici una bella conferenza stampa e ripeti la seguente frase: Noi, andiamo avanti, non è serio fare ostruzionismo in questo modo, ne va anche della dignità di questa istituzione .  Ripeti.'
"Noi, andiamo avanti, non è serio fare ostruzionismo in questo modo, dobbiamo togliere  dignità a questa istituzione."
"Va bene, dì quello che ti pare, tanto la velina l'ho già consegnata ai nostri amici della carta stampata e della televisione.'
"Bene Matteo. Allora va tutto bene."
"Si carina, va tutto bene. Ed ora vai, VAI che ho da fare!' 
Una piroetta sui tacchi.... E - PUF! - Anche MariaElena scomparve.
Lo studio del primo Ministro piomba nel silenzio; il Rapido Leader si concentra di nuovo sullo smartphone. 

Lo squillo del telefono lo coglie di sorpresa. L'apparecchio gli sfugge di mano e cade a terra mentre vibra e squilla con urgenza. Si tratta di quel genere di telefonate cui bisogna rispondere ed è esattamente ciò che fa.
"Oh Silvio, ciao... Come stai? Ancora a lavorare all'ospizio stai? Hai visto il regalo che ti ho fatto con i diritti del calcio? Si lo so, quelli di Sky si sono arrabbiati tant'é che ora pensano di vendere Sky Italia.... No Silvio, no. Ora non puoi comperarti anche Sky, purtroppo c'è la legge che te lo impedisce... Quale? La facesti tu. Cambiamo la legge? Ma come? Ah già, stiamo al governo. Va bene ora vediamo che si può fare... Lo mettiamo in mezzo ad un decreto che non c'entra niente e nessuno se ne accorge. Riforma della giustizia? No Silvio, devi avere pazien.... Non ti arrabbiare.... Sì so benissimo che abbiamo firmato un patto segreto.... Ma..... Calmati Silvio, si farà.... Lo sai che quando dico una cosa la faccio... Ho mai mancato ad un impegno? Stai sereno Silvio. Lo sai, io ci metto sempre la faccia. Sì, buona giornata. Ciao, ciao."
Matteo preme il pulsante di fine comunicazione... Il patto segreto.... Intanto avrebbe ottenuto la riforma e poi.... Staremo a vedere - Pensa con un sorrisetto da discolo impunito. 

Mentre la Mogherini - candidata al ruolo di Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri, leggeva, senza capire, il rapporto sull'infibulazione obbligatoria introdotta nel nuovo califfato dell'ISIS. a Berlino Anghela stava riflettendo su come far eleggere un rappresentante non italiano ed ottenere per i tedeschi un commissario all'economia che facesse gli interessi della Germania.  

mercoledì 23 luglio 2014

I N T R I G H I !

La nuovissima Soap di 'indignarsi non basta'

Episodio 2 - I poteri del pREsidente


Sette di mattina.
Mentre a Berlino Anghela rifletteva su come mettere al riparo il Reich dalla minaccia di recessione, a Roma il sole mediterraneo inondava di luce i fulvi capelli di MariaElena: eccola, occhi bassi, pudica come una Madonna del Vasari, al cospetto di Matteo, mentre attendeva immobile che il suo demiurgo la invitasse a parlare. Sul lato opposto della scrivania stile Ikea, baciato da un raggio di sole il Primo Ministro, sorridente, le rivolse il temuto cenno di assenso.
"Matteo...." Balbettò "Il Movimento ci sta creando problemi. Con quegli emendamenti rischiamo di non rispettare le scadenze che ti sei dato. E poi c'è l'atteggiamento di certa stampa ostile....."
Venne interrotta.
"Oh, MariaElena, per me la parola 'problemi' non esiste. C'è solo la parola 'soluzioni'!"
"Sì, Matteo, ma...."
Il sorriso del 'Rapido Leader' espresse condiscendenza - facendo tremare MariaElena - per trasformarsi poi in un ghigno da monello impunito.
"Lo so, ci devo sempre pensare io. Tu vai MariaElena, pensa a tenere la barra ferma laggiù al senato."
La madonna contrita, si dileguò con un giro di tacchi mentre il rapido leader già stava con lo smartphone all'orecchio.
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Giorgio, alzò la testa e diresse uno sguardo vacuo ai giornalisti in piedi avanti a lui, in procinto di consegnarli il ventaglio rituale. 
La cerimonia del ventaglio era nata nel 1870 quando nel parlamento, privo di sistemi moderni di ventilazione, il ventaglio costituiva l'unico mezzo per alleviare la calura estiva; nato come un dono dei giornalisti parlamentari al Presidente dell'Assemblea, l'usanza venne successivamente estesa al Presidente della Repubblica. A Giorgio pREsidente, la cerimonia in sè non interessava; era solo l'occasione di mettere  a servizio del grande disegno i propri straordinari poteri.
Le grigie sopracciglia incorniciavano lo sguardo da nonno severo; le labbra rinsecchite si mossero e con voce tonante esclamò:
"LA DISCUSSIONE SUL BICAMERALISMO E' STATA LIBERA! BASTA CON I PREGIUDIZI!"
Un giornalista stette lì lì per osservare come coloro che non condividevano l'impianto della riforma fossero stati cacciati dalla commissione incaricata di valutarne la costituzionalità, ma si morse la lingua e tacque: non era consentito replicare al pREsidente:
"La necessità è quella di superare l'estremizzazione dei contrasti nell'espressione del dissenso"   
Pausa prima di sferrare il colpo, il suo potere più temuto: il giudizio privo di appello.
"Una estremizzazione INGIUSTA e rischiosa!"  
La forza della sentenza travolse i giornalisti,schiantandoli.
"Le ostilità alle riforme costituzionali sono dettate da una PREGIUDIZIALE DIFFIDENZA e contestazione che pregiudicherebbero ancora una volta l'esito della riforma della seconda parte della Costituzione." Annichiliti, i rappresentanti  della libera stampa trascrissero diligentemente le parole di Giorgio: il pREsidente aveva svolto il proprio dovere, la linea editoriale era stata segnata. Ma qual'era il suo disegno? 
   
Nel frattempo la Mogherini leggeva - senza capire - la relazione sulle minacciate ritorsioni economiche contro la Russia e  Graziano, sottosegretario alla presidenza del consiglio, si trovava a colloquio con Carlo editore di note testate giornalistiche. Carlo era simpatizzante del partito  nonché capitano d'industria; di molte industrie.... Molte delle quali in pessime acque... 
Cosa bolliva in pentola?  


martedì 22 luglio 2014

I N T R I G H I !

La nuovissima Soap di 'indignarsi non basta'

Episodio 1

Mentre le diplomazie internazionali fibrillavano sul caso dell'Aereo Malese abbattuto, MarieElena si spazzolava i lunghi capelli biondi, contemplando la propria immagine riflessa.
Si stava forse compiacendo della sua bellezza? Nossignore! la consapevolezza del proprio aspetto era così granitica da non lasciare spazio alcuno al compiacimento. La sua concentrazione era rivolta ai movimenti del braccio sui capelli setosi, in modo da garantire  la massima accuratezza anche nel compiere un atto apparentemente banale come spazzolarsi. 
MariaElena non voleva essere perfetta. MariaElena era perfetta e sapeva di esserlo. Per questo si indisponeva quando qualcuno osava criticare il proprio operato: era come se criticassero lei in persona; se non sai riconoscere la perfezione, è perché sei imperfetto, invidioso o un allucinato in preda a pericolose visioni. 
L'attendeva un compito gravoso. Una seccatura più che altro, il prezzo da pagare per la propria bravura: doveva presentare al Senato il progetto per riformare lo stato; doveva farlo votare. Poco più di una formalità, tanto - lo sapeva benissimo - l'esito era scontato; non poteva essere altrimenti. Il provvedimento era perfetto e presto o tardi tutti ne avrebbero convenuto.
Certo il Primo Ministro ripeteva che bisognava far presto perché lui ci aveva messo la faccia, ma Matteo sapeva anche essere essere ragionevole e sarebbe corso ai ripari laddove lei ancora non poteva arrivare. 
Eccola varcare le porte dell'Assemblea di Palazzo Madama: commessi deferenti in livrea si scostavano inchinandosi per lasciarla passare; il tacchi picchiettavano sui pavimenti di marmo lucido e rimbombavano sotto i soffitti affrescati.I mobili lussuosi, imploravano un suo sguardo; le suppellettili lucidate reclamavano la sua attenzione; gli arazzi splendenti le sussurravano di antiche battaglie. Ma lei non si curava di loro, era abituata a qualunque ambiente, e di battaglie..... La sua battaglia contro l'ottusità l'arroganza e l'invidia era tutto ciò che contava ora. Il passato non aveva importanza.

MariaElena trovava naturale sedere al centro dell'emiciclo ed avere su di se l'attenzione di tutti; ma non trovava accettabile il disordine e l'insubordinazione perché ciò costituiva una mancanza di educazione e di rispetto nei suoi confronti. Trovava insopportabile la sguaiatezza di certe sue colleghe appartenenti al Movimento 5 Stelle. La sciatteria; ma non si trattava solo di una questione di forme. Quello che non accettava di loro era la presunzione e l'arroganza, difetti che lei, da sempre, considerava più indegni di qualunque indegnità.
"Questa non è una buona riforma!" Gridano le Erinni.
"La vostra idea è quella di uno stato autoritario!" Sentenziano le vaiasse. 
"Non è costituzionale" Berciano agitando scompostamente dai banchi fogli e faldoni pieni di scempiaggini.
L'indignazione si trasforma in rabbia, ma una rabbia che MariaElena controlla con maestria: una rabbia fredda, razionale  
che non ha alcun effetto sul suo sorriso perfetto, caldo e pieno di pietosa comprensione. 
"Ho sentito parlare di svolta autoritaria: è un'allucinazione che non può essere smentita con la forza della ragione, perché resta un'allucinazione"
Brava, MariaElena! Razionale! Sillogistica! Come può una persona dalla mente integerrima come la sua a perpetrare una riforma autoritaria o sbagliata o anticostituzionale? E come si fa a spiegare la perfezione a chi rifugge la razionalità? Inutile perdita di tempo.
"Un grande statista che è stato presidente di questa assemblea, Amintore Fanfani, ha affermato una grande verità: le bugie in politica non servono."
Anche la citazione colta di un un noto politico corrgionale suo e di Matteo... Già, Matteo... Il suo mentore; il suo eroe... Matteo  ha ottime ragioni per riporre in lei tanta fiducia.
"Si può essere d'accordo o meno, votare o meno...."
D'altra parte queste sono le regole cui bisogna sottostare in democrazia... Anche i deficienti possono parlare. Anche coloro che sono in malafede, i bugiardi ed i truffatori.
"...Ma parlare di svolta illiberale è una bugia...."
Certo che è una bugia; è una bugia perché quello che affermano non è vero!
"... E le bugie in politica non servono."
Come una ciliegina sulla torta ecco il coronamento del proprio ragionamento; la sintesi: Socrate Aristofane ed Annibale, tutti i più grandi filosofi della storia sarebbero fieri di lei, pensa con orgoglio. 

Bionda, elegante, fiera incarnazione della verità e della giustizia, eccola sfidare impavida e minuta l'orda della marmaglia che monta di fronte a lei.
Ma dietro, alle sue spalle, sprofondato nello scranno più alto del Senato, una figura  ammantata d'ombra contempla l'emiciclo, immobile, con occhi di bragia e con una impassibilità carica di oscure minacce.

Nel frattempo la Ministra Mogherini legge la relazione, appena pervenutale sull'invasione da parte degli Israeliani della Striscia di Gaza; ma la sua mente vaga su altro.....    

.....Continua